Sempre più spesso viene chiesto al dentista in cosa consista a sigillatura dei solchi e delle fossette di molari e premolari e se sia veramente un valido procedimento di prevenzione della carie.
La sigillatura dei solchi e delle fossette di molari e premolari è una tecnica preventiva della carie nei bambini e negli adulti. I sigillanti costituiscono un importante presidio di prevenzione sella salute orale in quanto rendono le superfici dentali inaccessibili all’impianto dei batteri responsabili dell’insorgenza della patologia cariosa. Il sigillante è una resina molto resistente che si lega allo smalto dei denti per formare così una barriera ai batteri cariogeni, impedendo il deposito di cibo e placca nei solchi e fossette di premolari e molari, zone in cui più facilmente si forma la carie. In queste zone dentali lo strato protettivo di smalto è particolarmente sottile e i batteri possono facilmente agire sul cibo formando acidi potenti che lentamente erodono lo smalto dentale.
La resina sigillante deve essere applicata il più presto possibile poiché il processo carioso si sviluppa molto più velocemente nei bambini che negli adulti, e, quindi prima che la carie abbia avuto la possibilità di aggredire lo smalto. Tale tecnica preventiva riduce drasticamente l’incidenza delle carie occlusali che rappresentano circa il 60% del numero totale di carie. Il fine della sigillatura è impedire il ristagno di residui di cibo nei solchi e fossette di molari e premolari che sono causa di carie e che sono particolarmente difficili da detergere sia negli adulti sia nei bambini.
I sigillanti utilizzati possono essere trasparenti, quindi controllabili dal dentista, oppure opachi in modo da essere visibili e permettere allo stesso paziente di controllarne la presenza allo stesso paziente a occhio nudo. Insieme all’utilizzo del fluoro questa tecnica ha così ridotto di molto l’incidenza della carie. Se poi tale procedura è fatta su solchi nella cui profondità è già iniziata la carie, la sigillatura ne interrompe il processo in atto perché i batteri che la provocano sono privati, grazie alla presenza del sigillante, del cibo e dell’ossigeno di cui necessitano.
Il paziente, comunque, deve essere preventivamente motivato a una corretta igiene perché non si creda invulnerabile al processo carioso.
La tecnica di sigillatura è una pratica assolutamente non dolorosa e poco costosa. Si esegue senza ricorrere all’anestesia e senza l’ausilio del trapano. La sua durata varia dai tre ai quattro anni, dopodiché deve essere eseguita nuovamente perché il film sigillante si consuma progressivamente durante gli atti masticatori. Occorre, quindi, controllarne lo stato di usura ogni sei mesi per riapplicare prontamente il sigillante nelle zone dove questo si è consumato. La tecnica si esegue con la mordenzatura dello smalto per mezzo di acido ortofosforico, dopo una sua accurata detersione con pasta da profilassi. Segue un accurato lavaggio e asciugatura della superficie dentale. In seguito sulla superficie di smalto così preparata viene pennellato uno strato di sigillante liquido trasparente o di colore biancastro e lo si polimerizza con una lampada alogena a luce visibile o ultravioletta. A questo punto l’effetto barriera è completato proprio nei punti della superficie dentale più difficile da pulire anche con una corretta igiene orale.
Tutti gli studi scientifici hanno dimostrato che, se la tecnica è correttamente eseguita, la protezione dei denti contro il formarsi della carie è del 100% nei solchi e nelle fossette adeguatamente sigillati.