Implantologia dentale: fra costi e low cost

Caro dentista, ma quanto costa un impianto dentale?

Questa è la domanda che più di frequente mi rivolgono i pazienti.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una sempre più ampia diffusione dell’implantologia dentale consiste in un insieme di tecniche chirurgiche finalizzate a restituire a un paziente, privo di uno o più denti, una dentatura completa dal punto di vista estetico e funzionale.
Questo è reso possibile attraverso l’innesto di impianti dentali, ovvero dispositivi inseriti chirurgicamente all’interno della mandibola o della mascella: questi elementi, che possono essere metallici o meno, hanno la funzione di servire come supporto per le protesi -fisse o mobili- che ripristineranno la piena funzione masticatoria. I primi tentativi di recuperare la funzionalità di un dente perso attraverso l’inserimento di un elemento esterno nell’alveolo si perdono nella notte dei tempi e sono numerosi i reperti archeologici che presentano “denti” elaborati con parti di ossa di animali diversi, conchiglie e minerali vari. Nel XIX hanno luogo approcci di natura più scientifica, ma l’inadeguatezza dei materiali, nonché l’impossibilità di praticare l’anestesia e l’assenza di antibiotici, renderanno per lungo tempo l’implantologia una tecnica fallimentare.

Bisognerà attendere la prima metà del Novecento per assistere ai primi impianti dentali di successo e oggi questa pratica si configura come la soluzione più apprezzata sul piano estetico e masticatorio nei casi di edentulismo sia parziale sia totale.
La quasi totalità degli impianti attuali è realizzata in titanio.

Ma qual è il costo effettivo di un impianto?

Preciso innanzitutto che il solo costo del materiale utilizzato, cioè l’impianto, non può essere utilizzato per giudicare la bontà di un intervento. Forse che si giudica il chirurgo dalla qualità del bisturi usato? L’abilità professionale del chirurgo implantologo ha un ruolo fondamentale nel giudizio finale.

Mi sembra poi superfluo avvertire il lettore che la questione impianto (qualità, controlli, un produttore rispetto all’altro) è solo uno degli aspetti (e neanche il più importante) che determina il successo della terapia implantare. Fondamentale è la capacità e competenza del chirurgo implantologo che esegue l’operazione e la sua maggior o minore osservanza di corretti protocolli sanitari, dalla prima visita, alla compilazione del questionario anamnestico, al corretto piano terapeutico. Un mediocre chirurgo che utilizza i migliori impianti del mercato ha forti probabilità di vedere un fallimento della terapia implantare. Si consideri che le statistiche sui fallimenti implantari indicano in appena il 7% i casi dipendenti da difetti di qualunque genere dell’impianto. E questa notizia oggi va tenuta sempre più presente, visto il proliferare di implantologi dell’ultima ora senza una preparazione e una esperienza specifica.

Dopo questa doverosa premessa occorre considerare altre variabili importanti:

  • Quali sono le condizioni generali di salute del paziente?
  • In quale stato è l’osso ricevente?
  • Vi sono denti da estrarre?
  • Sono presenti infezioni ossee o parodontali più o meno gravi?
  • È necessario un innesto di tessuto osseo?
  • Quanti impianti sono necessari?
  • Ecc., ecc., ecc.

 

Vi siete chiesti quanto costa un impianto al dentista?

Come per tutte le protesi dipende dal tipo e dalla qualità dei componenti dell’impianto. Una protesi in resina costerà meno di una in ceramica. Una protesi fatta in porcellana stratificata costerà di più di una protesi fatta in ceramica a un solo strato.

Consideriamo, però insieme un costo standard, iniziando a sapere che esistono impianti di fascia elevata e impianti economici. In Italia, però, le nostre leggi impongono una severa normativa della certificazione della qualità degli impianti dentali e questo a tutela della salute del paziente. Un impianto in titanio ha un costo oscillante tra un minimo di un centinaio di euro sino a superare i 400 euro. Esistono poi impianti dentali anche meno costosi, soprattutto nei paesi in cui non sono previste norme severe di controllo della qualità, ma un serio implantologo italiano molto difficilmente si affiderebbe a materiali scadenti. Non gioverebbe né a lui né al paziente compromettere la riuscita di un delicato intervento chirurgico solo per un risparmio di un centinaio di euro! Accade anche spesso che l’implantologo esperto utilizzi impianti di diverse ditte per casi differenti.

E quanto costa un impianto al paziente?

Secondo il tariffario proposto dall’ANDI (associazione nazionale dentisti italiani) un impianto osteointegrato ha un costo che varia tra i 700 e i 1300 euro. Un’inchiesta condotta da Altroconsumo in alcune città italiane ha dato un risultato pressoché identico. La maggioranza dei dentisti applica un costo oscillante tra gli 800 e i 1300 euro per impianto. A questo costo occorre aggiungere il costo della corona protesica di modo che il classico ponte di tre elementi (incapsulando cioè i denti vicini) ha un costo in pratica identico a quello di un impianto più capsula. Naturalmente la scelta dipende anche dallo stato dei denti vicini.

Quando, però, sono praticate tariffe insolitamente basse, è possibile che uno o più di questi aspetti abbia influito sul costo degli impianti dentali:

  • Utilizzo di materiali di qualità scadente
  • Impiego di personale sottopagato
  • Riduzione considerevole dei tempi chirurgici con influenza negativa sul risultato finale della osteointegrazione dell’impianto.

Un discorso a parte merita la scorretta pratica di prezzi civetta per ricaricare costi nascosti su prestazioni normalmente non conteggiate nel preventivo. Molti dentisti e, soprattutto quei centri dentali, da poco sorti all’estero e in Italia, pubblicizzano spesso che il costo di un loro impianto è di 400 euro, confrontandolo con i 700 – 1200 euro di un serio dentista italiano. Non fanno menzione però che a questa voce poi sono aggiunti degli altri costi per la scopertura dell’impianto, per il moncone artificiale (abutment), per l’impronta, per i modelli in gesso, ecc., tutte voci che il dentista italiano ha già compreso nella cifra iniziale. In tale modo le spesa di un impianto low cost raggiunge quella di un dentista italiano. Da considerare poi che utilizzano impianti il cui costo si aggira sui 35 – 40 euro mentre un impianto di discreta qualità costa mediamente 200 – 300 euro.
E tutto questo senza aver evidenziato la ben diversa abilità professionale del chirurgo!

Bisogna quindi cercare di non farne solo una questione di prezzi; vale la pena scegliere con calma un buon professionista cui affidare la cura della propria salute orale.
Quando si parla di salute, occorre ricordare che a qualità scadente corrispondono inevitabilmente danni difficilmente rilevabili nell’immediato futuro ma che si evidenzieranno a distanza di tempo, quando spesso sono divenuti ormai irrimediabili!
Sono circa 50.000 gli italiani che ogni anno sono costretti a sottoporsi a nuovi interventi chirurgici per rimediare a precedenti errori sulla loro bocca. Nel cercare ad ogni costo un risparmio si corre il rischio di affrontare un vero e proprio incubo costituito da numerosi interventi chirurgici riparatori.
In conclusione è’ sempre consigliabile rivolgersi al dentista di fiducia, di comprovata abilità professionale (la vostra salute merita il meglio), che si aggiorna continuamente, che si avvale delle migliori tecnologie presenti sul mercato (che hanno costi elevati) e che impiega il tempo necessario a ottenere risultati eccellenti per la vostra salute e il vostro sorriso.

Prof. Vito Tomasicchio