Allungamento della corona dentale

La ricostruzione di un dente fratturato comincia con l’allungamento della corona clinica, il quale permette di migliorare la proporzione tra gengiva e denti.  E’ una procedura di chirurgia parodontale che ha come scopo quello di allungare la parte di  dente che si trova esposta al cavo orale (corona clinica) non coperta dalla gengiva. Si  effettua quando i denti sono ricoperti da una quantità eccessiva di tessuto gengivale e  quindi sembrano “troppo corti” anche se la loro reale lunghezza è nella norma. In tali casi  spesso è presente un “gummy smile” o sorriso “gengivale”, chiamato così perché si  intravedono molto le gengive. La mucosa gengivale viene rimossa e si esegue una  correzione della forma del tessuto osseo per esporre una maggiore quantità del dente    naturale, ottenendo così un più soddisfacente risultato estetico

L’indicazione principale, tuttavia, per cui si esegue un allungamento di corona clinica è quella di esporre il margine sano di un dente prima di eseguire un lavoro odontoiatrico di estetica o di restauro che non sarebbe altrimenti possibile perché il dente è cariato, rotto al di sotto della linea gengivale, per poterlo poi ricostruire in modo corretto e duraturo.
In tali casi è necessario far emergere almeno 1 o 2 mm di tessuto dentale sano sull’intera circonferenza dentale per permettere un restauro ideale. In caso contrario si incorrerà nel rischio di aver creato un margine ricostruttivo non corretto (con sovracontorni, difetti e, ruvidità di superficie). Nel caso, infatti, di un margine non ideale del restauro in profondità sotto la gengiva, si formerà vicino al margine osseo nel tempo una tasca parodontale con formazione di placca, edema, infiammazione e mobilità del dente stesso.

Si tratta di un intervento di chirurgia plastica parodontale che ci consente di rimodellare il bordo gengivale e osseo. Il caso presentato è stato effettuato in anestesia locale e utilizzando un laser a diodi, dopo aver eseguito terapia endodontica (devitalizzazione) e sigillo endocanalare con guttaperca.L’intervento consiste nell’incidere un lembo  muco gengivale e nell’effettuare poi una gengivoplastica e osteoplastica, eliminando la necessaria quantità di osso, rimodellando la mucosa gengivale attorno alla corona dentale, in modo da mettere a nudo una quantità maggiore del dente naturale, sufficiente a lasciare esposta almeno 2 mm di struttura dentale sana.

Subito dopo, per evitare successive fratture, viene eseguito un restauro del moncone dentale in resina composita e perno endodontico rinforzato in fibra di vetro. Si confeziona poi una capsula provvisoria in resina, facendo attenzione che il bordo di questa non tocchi il nuovo bordo gengivale creato per non causarne l’irritazione.

Dopo qualche mese si può passare alla protesi definitiva quando la possibile recessione gengivale a seguito dell’intervento, è ormai avvenuta e il bordo mucoso gengivale è sano e stabile.

Prof. Vito Tomasicchio

Dentista a Bari: Centro dentistico Tomasicchio